mercoledì 26 dicembre 2012

Il Teatro alla Moda: Agl'Impresari



Non dovrà l’impresario moderno possedere notizia veruna delle cose appartenenti al Teatro, non intendendosi punto di Musica, di Poesia, di Pittura, etc.
Fermerà, per broglio d’Amici, Ingegneri di Scene, Mastri di Musica, Ballarini, Sarti, Comparse, etc., avvertendo di usar tutta l’economia in queste persone per poter pagar bene i Musici e particolarmente le Donne, l’Orso, la Tigre, le Saette, i Lampi, i Terremoti, etc.
Sceglierà un Protettore al Teatro, col quale anderà incontro alle Virtuose che venissero d’altro paese, ed arrivate che siano, gliele consegnerà con loro Papagalli, Cani, Civette, Padri, Madri, Fratelli, Sorelle, etc. 

Raccomanderà al Poeta Scene di forza, e che quella dell’Orso sia per lo più al fine degli Atti, chiudendo l’Opera con le solite Nozze o scoprimenti di Personaggi per mezzo di Risposte d’Oracoli, di Stelle in petto, di Bende, di Nèi sul ginocchio, sulla Lingua, Orecchie, etc. etc,
Avuto dal Poeta il Libretto, anderà, prima di leggerlo, a visitare la prima Donna, pregandola di volerlo sentire; nel qual caso alla Lettura di detto Libro dovranno intervenire, oltre alla Virtuosa, il di lei Protettore, l’Avvocato, i Suggeritori, qualche Portinaro, qualche Comparsa, il Sarto, il Copista dell’Opera, l’Orso, il Cameriero del Protettore, etc.; nel qual tempo dirà ogn’uno la sua opinione, disapprovando ora questa, ora quella cosa, e l’Impresario destramente risponderà che a tutto sarà rimediato.

Consegnerà l’Opera al Maestro di Capella ai quattro del mese, dicendogli voler andar in Scena a’ dodeci assolutamente; e che perciò per far presto non badi a Spropositi, Quinte, Ottave, Unissoni, etc.
Co’ Pittori delle Scene, Sarti, Ballarini, etc., farà un accordo di tanto denaro per Opera, non prendendosi cura veruna di restar ben servito da quelli, fidandosi intieramente nella prima Donna, Intermezzi, Orso, Saette, Terremoti, etc. come sopra.
La parte di Figlio sarà sempre appoggiata a Virtuoso c’abbia vent’anni più della Madre. Avrà sempre il manuscritto dell’Opera sotto l’occhio, Orologio da polvere, Brazzolaro, Gemi di Spago, etc. per rilevar la lunghezza di essa, Staio o Quarta in mano per misurar i Passi delle Virtuose, etc.
Ricevendo doglianze da Personaggi intorno alla parte, darà un ordine espresso al Poeta e al Compositor della Musica guastare il Dramma a sodisfazzione de’ sopradetti.
Darà porta franca ogni sera al Medico, Avvocato, Speciale, Barbiere, Marangone, Compadre, ed Amici suoi con loro Famiglie per non restar mai a Teatro vuoto e per tal effetto pregherà Virtuosi e Virtuose, Maestro di Cappella, Suonatori, Orso, Comparse, etc., di voler condurre parimente ogni sera cinque o sei Maschere per uno senza Biglietti.
Sceglierà la second’Opera dopo che sia in Scena la prima soffrendo pazientemente qualunque indiscretezza de’ Virtuosi, sul riflesso che questi la sera in Teatro con l’autorevole dignità di Principi, Re, Imperatori, etc., potrebbero sodisfarsi e gravemente mortificarlo, non intuonando, lasciando l’Arie, etc.

La maggior parte della Compagnia dovrà esser formata di Femmine; e se due Virtuose contendessero la prima Parte, farà l’Impresario comporre al Poeta due Parti eguali d’Arie, di Versi, di Recitativo, etc., avvertendo che il Nome d’ambedue sia pure formato della medesima quantità di Sillabe.
Pagando al termine delle Recite il Contrabasso e Violoncello, gli batterà tutte le seconde parti dell’Arie che non avranno suonato pregando a tal effetto il Compositor della Musica di far per lo più dette seconde parti senza una nota di BASSO e sceglierà Monete di non giusto peso per pagar Virtuosi, che fossero stati raffreddati, non avessero intuonato, etc. etc.
Accorderà Musici di poca stesa, Ragazze non più sentite, procurando che siano piuttosto leggiadre che Virtuose, perché abbondino di Protettori. Affitterà Palchi, Scagni, Soffitta, Botteghino, etc., subito avuto un Teatro, pagando tosto pontualmente pigione, provvedendo prudentemente di Vino, Legne, Carbone, Farina, etc., per tutto l’anno.
Pagherà i Viaggi l‘Impresario alle Virtuose forastiere perché vengano sicuramente, promettendogli buon Alloggio vicino al Teatro, Cibarie, Biancaria, etc. e le alloggerà poi in qualche picciola cucinetta (pur che sia vicina al Teatro) ripiena però di tutte le sudette cose, e celebrerà per la città la loro Virtù, affine che qualche Protettor s’introduca e supplisca nell’avvenire cortesemente per lui.
Ricercato della Compagnia, dirà ch’è una Compagnia unita, che non v’è la parte odiosa, che v’è una Ragazza da Uomo che vuol far fracasso, un Orso novello, Saette, Tuoni, Tempeste, etc., altra Ragazza da Buffa di graziosissimo spirito ed un Buffo comprato a lira, che gli costa Tesori, ma ch’è il miglior Musico della città.

La prima Prova dell’Opera si farà in Casa della prima Donna, replicando poi dall’Avvocato del Teatro; e, ricercato da’ Virtuosi di Pieggiaria, risponderà che diano ancor loro Pieggiaria di piacere al Popolo.
Nelle sere che si facessero pochi biglietti permetterà l’Impresario moderno a’ Virtuosi di cantar mezze l’Arie, lasciar Recitativi, ridere in Palco, etc.; a’ Suonatori di non dar pece all’arco; all’Orso di non far la sua scena; alle Comparse di pipar col Re, con la Regina, etc.
Nascendo co’ Virtuosi qualche svario ne’ Pagamenti, pretenderà l’Impresario risarcimento da’ medesimi per occasione di Stonature, poca azzione, sfreddimenti, etc., e visiterà frequentemente tutte le Virtuose pregandole guardarsi dall’aria, assicurandole che tutta la città è sodisfatta de’ loro Abiti, Nèi, Ventagli, Belletto, etc., che presto avranno Sonetti sopra Guantiere d’Argento, che a lui non importa che intuonino o pronunzino schietto, purché non si scordino a’ luoghi soliti dell’Azzione, etc.
Raccomanderà al Maestro di Capella l’Arie strepitose, gaie, etc. etc. e ciò particolarmente dopo le Scene di forza; e non avrà difficoltà di prendere qualche Virtuosa maritata che fosse gravìda, tanto manco se nell’Opera vi entrasse qualche gravida Regina od Imperatrice, etc. etc. etc. etc.

(Pietro Metastasio-Domenico Sarro-L'impresario delle Canarie)

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